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Roma

Il coraggio di non chiamarli episodi: Uisp, Unar e Lega serie A in campo

Mattarella parla di miseria e inciviltà. Black Italians, donne di sport, persone disabili: stop alle discriminazioni! L’Uisp rilancia. Parla D.Conti.

 

Mattia Furlani nella storia dello sport azzurro: è un Black Italians e la profezia di Mauro Valeri sembra avverata. Le nostre nazionali si stanno “colorando”. Così come lo sport paralimpico sta infrangendo mille tabù: medaglie, sorrisi, storie di vita che sono un esempio per tutti, dentro e fuori dal campo. E lo sport femminile, cresce nei numeri e nella qualità delle performance: anche qui i passi in avanti sono evidenti, da quando nel 1983 lanciò la Carta dei diritti delle donne nello sport.

Eppure…eppure! L'evidenza non basta, la lunga marcia verso il rispetto della dignità di tutte e tutti non è all'orizzonte. “Non bisogna minimizzare, né abbassare la guardia. E soprattutto: non chiamiamoli episodi” dice Daniela Conti, responsabile Politiche per l'interculturalità e la cooperazione Uisp. Se i “miserabili” leoni da tastiera e quelli che si nascondono tra le folle degli spalti, proseguono con le loro provocazioni, significa che serve più continuità nelle azioni di contrasto a tutte le discriminazioni e al razzismo, nello sport e nella società. Dopo un anno di lavoro e attività giunge al termine il percorso del progetto nazionale Uisp SIC!-Sport, integrazione, coesione, realizzato da Uisp, UNAR e Lega Serie A, per contrastare ogni forma di discriminazione nello sport. In questi mesi 17 città italiane sono state protagoniste di eventi sportivi e appuntamenti formativi, per dare vita ad una campagna di sensibilizzazione nazionale. I risultati del progetto verranno presentati il 25 settembre a San Benedetto del Tronto (Ap), con il talk dal titolo “Pregiudizi in fuorigioco: sport e integrazione contro le discriminazioni”, che chiuderà un anno di attività e sarà l’occasione per confrontarsi sul ruolo dello sport nella lotta a razzismi e discriminazioni. L’incontro si tiene in occasione della Rassegna nazionale Uisp Matti per il Calcio, da sempre uno dei simboli dell’impegno Uisp per i diritti, la salute mentale e l’inclusione, che si svolgerà dal 25 al 27 settembre nella cittadina marchigiana.

"Ogni volta che proponiamo iniziative su questo tema ci accorgiamo che troppo spesso le persone non hanno un’adeguata percezione dei rischi e delle conseguenze che gli episodi discriminatori possono comportare. Essere vittime di questi comportamenti può portare alla frustrazione, all’autoesclusione dalla vita sociale e all’abbandono della pratica sportiva, soprattutto nei più giovani. Nel mondo sportivo, sia di base che professionistico, assistiamo continuamente ad episodi, più o meno violenti, di discriminazone verbale, reiterata nel tempo: è successo anche in occasione di Olimpiadi e Paralimpiadi. Così come nei recenti Mondiali Under 20 di pallacanestro o in quelli di Pallavolo, con le nostre Paola Egonu e Myriam Sylla continuamente bersagliate sui social. Proprio i social network, e non soltanto gli spalti,  sono lo spazio preferito per diffondere questi comportamenti aggressivi e offensivi, spesso anonimi,  della dignità di atleti ed atlete, che mettono in gioco sè stessi in uno spazio pubblico, come accaduto ad atleti neri o a persone trans delle nazionali italiane”. 

“Si chiude un anno impegnativo prosegue Daniela Conti - in cui Uisp, Unar e Lega serie A, insieme ai Comitati territoriali Uisp, abbiamo lavorato per stimolare le coscienze e accendere i riflettori su fenomeni a cui purtroppo ci stiamo abituando. Quando si lavora sulla sensibilità e sulla cultura i risultati non si vedono immediatamente: instillare il seme del rispetto è un lavoro quotidiano, da proseguire sempre, il nostro auspicio è di essere riusciti ad accendere una scintilla. Si tratta di un lavoro che portiamo avanti da anni, spesso in grande solitudine, per questo ci sentiamo confortati dalle parole del Presidente della Repubblica che ha incontrato la nazionale Under 20 di basket al Quirinale e, facendo riferimento ai commenti razzisti subiti dai ragazzi durante il torneo, ha definito queste espressioni “misere manifestazioni di inciviltà, che non turbano minimamente, anzi rafforzano la convinzione di quanto c’è di importanza nell’inclusione, nella collaborazione, nel conoscersi, nel fare sport insieme”. Ci uniamo alle parole di Sergio Mattarella e continueremo a parlare con i giovani, a proporre attività sul territorio, ad essere sentinelle attente contro ogni forma di discriminazione nello sport”.

L’appuntamento del 25 settembre sarà un momento di riflessione sulla lotta alle discriminazioni nello sport: verranno presentati i risultati della ricerca condotta dal sociologo Davide Valeri, che si concentra sul tema della discriminazione nello sport, partendo da stereotipi e pregiudizi esistenti, e si potranno ascoltare voci e testimonianze di atleti ed atlete.

“Quello che emerge è che ancora non si dà sufficiente importanza alla denuncia di questi gesti - prosegue Daniela Conti - le richieste di aiuto non arrivano, anche se le nuove policy contro discriminazioni, abusi e maltrattamenti sono state recentemente riviste, collocando un Safeguarding officer a tutti i livelli del mondo sportivo. Uno dei nostri obiettivi è stato proprio quello di parlare con associazioni e società sportive sottolineando l'importanza di non abbassare la guardia, continuare a guardare al proprio interno, denunciare gli episodi, sia quando si è vittime sia quando si è testimoni”.  

Il lavoro è stato portato avanti con la Lega serie A e l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali che, con l’Osservatorio contro le discriminazioni nello sport-Mauro Valeri, raccoglie i dati che sono stati utilizzati nella realizzazione delle attività. La Lega ha promosso la collaborazione con le società di calcio, alcune delle quali, sono state molto attive e presenti come il Genoa (GUARDA IL VIDEO con l’intervista a Junior MessiasGUARDA IL VIDEO con le interviste a Federica Di Criscio e Alice Campora). (di Elena Fiorani)

foto: fonte sito internet Fidal

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